In una Firenze che non smette mai di stupire, lontano dai riflettori dei grandi musei e delle grandi mostre, si nascondono piccoli tesori artistici che meritano di essere scoperti. È il caso della mostra "Carrying a Cloud" di
Gabriele Picco, allestita negli spazi del
Gallery Hotel Art, fino al 24 ottobre 2025.
Ciò che rende particolarmente affascinante questa esposizione, curata da
Valentina Ciarallo, è la scelta di portare l'arte contemporanea in uno spazio di vita quotidiana. Un hotel diventa galleria, i suoi spazi comuni si trasformano in un palcoscenico per opere che parlano il linguaggio del sogno e della fantasia.
L'artista bresciano con la sua arte fatta di immagini e parole, crea un mondo fantastico in cui le nuvole diventano protagoniste assolute. Il suo linguaggio onirico evoca un universo surreale che parla direttamente all'infanzia che tutti portiamo dentro.
Il percorso espositivo si apre con un'opera emblematica: una storica Fiat 500 color crema del 1964 con una nuvola caricata sul portapacchi. Già da questo primo incontro il visitatore viene trasportato in un mondo dove le regole consuete vengono gentilmente piegate, per lasciare spazio alla meraviglia.
Nelle opere di
Gabriele Picco sono ricorrenti, sempre in chiave ironica e a tratti dissacrante, i rimandi alla storia dell'arte e all'attualità. Questa capacità di giocare con i riferimenti culturali, trasformandoli in qualcosa di nuovo e personale, rispecchia la mia convinzione che l'esperienza culturale possa e debba essere divertente, sorprendente, capace di strappare un sorriso.Le nuvole di Picco, intese come allegorie della vita, si declinano in diverse modalità espressive: schizzi, disegni, sculture e scrittura.
Come
Fireflies Experience sono sempre alla ricerca di quelle espressioni artistiche che mostrano una Firenze diversa, meno scontata, capace di sorprendere anche chi crede di conoscerla a fondo. Questa mostra rappresenta, a mio avviso, una di quelle occasioni che rendono unica l'esperienza della nostra città, oltre i percorsi più battuti del turismo di massa.
Ritengo infatti che, in una città dove l'immenso patrimonio artistico del passato rischia di inibire la creazione contemporanea, iniziative come questa rappresentino una boccata d'aria fresca – o forse dovremmo dire una "nuvola" di opportunità – che arricchisce ulteriormente il panorama culturale fiorentino.
Vi invito a scoprire questa piccola gemma nascosta nel cuore di Firenze, a lasciarvi trasportare dalle nuvole di Gabriele in un viaggio tra sogno e realtà. Perché le esperienze più autentiche, quelle che rimangono nel cuore, nascono spesso dove meno te lo aspetti.